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"Follow the Money", Lotta al contante

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"Follow the Money", Lotta al contante

Tavola rotonda “Follow the money”, gli interventi dei relatoriRedazione

Aiip LogoNella Sala Marco Polo dell’Hotel Principe di Savoia si è tenuta la tavola rotonda “Follow the money”, un evento organizzato dal centro studi dell’Aiip, l’Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica, e dal Leadership Forum per discutere di temi di attualità quali la lotta al contante, i problemi di sicurezza ad essa collegata e la riduzione delle commissioni sulle carte di credito prevista dal nuovo regolamento europeo 2015/751.

Ha aperto i lavori il moderatore Paolo Zucca, giornalista de il Sole24ore – plus 24, che dopo una breve introduzione ha passato la parola a Maurizio Pimpinella, presidente dell’Aiip, che si è espresso in merito agli enormi vantaggi che a suo avviso la moneta elettronica offre rispetto al denaro contante: ”La minor circolazione di contanti a favore di un aumento della moneta elettronica permetterebbe non solo di contrastare l’evasione fiscale, grazie alla tracciabilità offerta dai sistemi di pagamento elettronici, ma aiuterebbe certamente la lotta alla corruzione, all’usura e al mercato nero, tutti settori che vengono alimentati principalmente dal denaro contante. Purtroppo i cittadini che temono per la sicurezza dei pagamenti elettronici peccano di ingenuità! Il contante, può essere molto più pericoloso. Infatti il rapporto Uif-Banca d’Italia, presentato lo scorso Maggio ha evidenziato l’esistenza di una correlazione tra un massiccio uso di contanti ed un elevato numero di reati come estorsioni, rapine e furti, che tendono ad essere più frequenti proprio nelle province meridionali, dove è minore il ricorso ai pagamenti digitali e maggiore il radicamento delle organizzazioni criminali È quindi di primaria importanza disincentivare l’utilizzo della moneta cartacea e attuare quanto prima la transizione verso il digitale, ma perché ciò sia possibile, ritengo fondamentale educare la popolazione, istruirla sulla moneta elettronica”.

Dello stesso avviso Fabio Piccolini, responsabile Adiconsum, che nel suo intervento ha ribadito come l’innalzamento della soglia del contante a 3.000 euro sia “incomprensibile e controproducente. Incomprensibile in quanto in epoca di crisi economica, difficilmente i cittadini utilizzeranno 3.000 euro in contanti per dei pagamenti. Controproducente perché, proprio quando finalmente si abbassano le commissioni per i pagamenti con le carte, viene di fatto è abbandonata la lotta al contante. Fortunatamente almeno nei settori dove è maggiormente possibile il riciclaggio, come quello dei Money Trasfer è rimasto il limite di 1.000 euro”

Marco Folcia, associate partner PwC ha concordato sulla necessità di incentivare i pagamenti elettronici, portato la testimonianza di quanto avviene nei più maturi mercati stranieri in merito alle azioni per lo sviluppo della moneta elettronica, dichiarando che “ lavorando in PwC, una realtà che supporta le principali banche in Italia e nel mondo in progetti di sviluppo della monetica con soluzioni sicure e innovative, ho potuto costatare che un più diffuso uso della moneta elettronica è spesso accompagnato da un forte sviluppo tecnologico. Negli Stati Uniti è ormai possibile pagare praticamente qualsiasi cosa tramite app, senza dover toccare né contanti né carte di pagamento. In Italia abbiamo un’enorme diffusione di smartphone, quindi se anche da noi la tecnologia a supporto dei pagamenti elettronici si adoperasse per semplificare la vita ai cittadini, sicuramente potremmo ottenere buoni risultati.”

Nel corso del dibattito si è discusso anche del nuovo scenario normativo. Davide Steffanini, general manager Visa Europe in Italia, ha illustrato l’opinione del circuito di pagamento leader al mondo, in merito alla nuova normativa PSD2 e alla riduzione delle interchange fee. “In Europa il 70% delle transazioni sono ancora eseguite tramite contante. In Italia questo rapporto sale al 90%. Con l’avvento della PSD2 e la riduzione delle commissioni di interscambio questo scenario è in predicato di cambiamento. La PSD2 e le modifiche Interchange daranno vita a un nuovo ecosistema di pagamenti, in cui il ruolo di Visa sarà far in modo che tutte le parti interessate trovino un equilibrio virtuoso in particolare per i pagamenti di ultima generazione, sia nel mondo fisico che virtuale. Le nuove regolamentazioni Europee unite ad altre disposizioni Italiane, oltre ad apportare miglioramenti in termini di trasparenza, semplicità, sicurezza e protezione dalle frodi, introducono anche livelli nuovi di interchange fee per le transazioni con carte di debito e credito, che dovrebbero portare l’incasso con carta a costare per l’esercente non più di quanto costa farlo con il contante. Visa ha calcolato che l’impatto della nuova regolamentazione dovrebbe tradursi in un risparmio di circa sei miliardi di euro per il mondo retail, ridimensionando in maniera consistente la ragione addotta da molti esercenti per non scegliere questa modalità di pagamento. Di conseguenza ci aspettiamo che in futuro l’utilizzatore trovi sempre più opportunità nell’usare le carte Visa. Esiste ancora un grande potenziale per le iniziative d’innovazione dei servizi di pagamento in Europa, e per una ‘guerra’ al contante che, chiuso il dibattito sulle interchange fee, si apra agli investimenti, riducendo drasticamente la percentuale di utilizzo del contante così dannoso alla nostra economia.”

Daniele Corsini ceo di Cabel Holding ha espresso invece alcune preoccupazioni in merito alle possibili conseguenze dell’abbassamento delle Interchange fee . A suo avviso infatti “c’è il rischio che gli issuer compensino la perdita di ricavi connessi alla remunerazione dei servizi offerti agli esercenti, ricaricando il costo sui clienti. Se l’effetto dei tetti alle commissioni sarà l’aumento del canone annuo della carta per il suo titolare, si può facilmente prevedere che nei paesi in cui le operazioni pro-capite sono di numero elevato, l’aumento del canone sarà più facilmente diluito, mentre da noi, ove le operazioni pro capite con carte di pagamento raggiungono appena 30 unità annue, l’effetto rischia di essere quello di disincentivare l’acquisto delle carte a monte della filiera dei pagamenti.”

Al dibattito hanno preso parte anche Massimo Marchesi segretario generale Ufi, Unione finanziarie italiane, che ha ribadito la necessità di agevolare la diffusione della moneta elettronica tramite incentivi fiscali a favore delle piccole e medie imprese e Lindio Sorrentino, country manager Money Express Worldwide, che ha concordato sull’importanza dello sviluppo della moneta elettronica, spezzando però una lancia a favore di quei money trasfer che operano nel rispetto delle leggi “soddisfando le esigenze di immigrati che altrimenti rimarrebbero disattese”.

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Barbara D'Incecco

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