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Fattorie Osella in prima linea per il benessere animale

Comunicato stampa -

Fattorie Osella in prima linea per il benessere animale

Fattorie Osella, realtà di eccellenza nel panorama caseario italiano grazie alla capacità di combinare tradizione e innovazione e da sempre impegnata sul fronte della sostenibilità, raggiunge oggi un altro importante traguardo: è la prima azienda casearia in Italia ad aver concluso un programma strutturato di valutazione del benessere animale conforme al Protocollo del Centro di Riferimento Nazionale del Benessere Animale (CReNBA) dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e ad avere l’idoneità alla certificazione del benessere animale del 100% degli allevamenti che conferiscono il latte.

Per Fattorie Osella, che produce formaggi freschi e semi stagionati utilizzando solo latte piemontese di allevatori delle province di Cuneo e Torino, distanti non più di 50 km dal caseificio, l’attenzione al benessere animale è un fattore imprescindibile.

All’inizio di quest’anno, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e con Compassion in World Farming (CIWF), la principale organizzazione internazionale per il benessere degli animali d’allevamento, Fattorie Osella ha avviato un importante progetto volto a garantire il benessere animale delle vacche da lattesecondo quanto previsto dal Protocollo CReNBA - Centro di Referenza Nazionale del Benessere Animale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, organo tecnico-scientifico per il Ministero della Salute. Tutto ciò ha permesso a Fattorie Osella di ottenere questo ambizioso risultato.

Per gli allevatori ciò significherà avere animali in salute e più longevi e un latte più ‘buono’, per Fattorie Osella e i suoi consumatori questo si traduce in standard altissimi di qualità per i propri formaggi, prodotti con un latte a “km zero”.

“La nostra attenzione al benessere delle vacche da latte - ha dichiarato Paolo Amadori, Business Manager Fattorie Osella – si inserisce a pieno titolo all’interno della più ampia strategia di sostenibilità dell’Azienda. È per noi ferma convinzione che un benessere elevato in grado di garantire agli animali buona salute, libertà da sofferenze, si traduca anche in maggiore salubrità e sicurezza del latte prodotto”.

Il benessere ha a che fare con la qualità della vita di ogni singolo esemplare.

Il benessere animale - ha proseguito Paolo Amadori - è un concetto ampio che non si limita soltanto alla salute ed alle condizioni fisiche degli animali, ma include anche il loro benessere psicologico e la capacità di esprimere i comportamenti naturali. Il benessere può essere considerato rispettato se gli animali sono in buona salute, si sentono bene e sono liberi dal dolore”.

Sono cinque le libertà per la tutela del benessere animale enunciate nel 1979 al FAWC (Farm Animal Welfare Council) e che ancora oggi rappresentano i principi cardine su cui si fonda la ricerca rivolta al raggiungimento dello stato di benessere negli allevamenti di animali utilizzati per la produzione di derrate alimentari.

In ordine, le Cinque Libertà sono:

1.libertà dalla fame e dalla sete, quindi disponibilità di acqua fresca e di un’alimentazione che mantenga l’animale in buona salute;

2.libertà di avere un ambiente fisico adeguato che includa aree di riparo e zone di riposo;

3.libertà da dolore, ferite e malattie attraverso prevenzione, diagnosi tempestive e cure;

4.libertà di manifestare comportamenti specifici grazie a uno spazio sufficiente, a un ambiente adeguato e alla compagnia di esemplari della medesima razza;

5.libertà dalla paura e dal disagio grazie a condizioni e cure che scongiurino sofferenze psicologiche.

“Da sempre adottiamo e sosteniamo programmi e pratiche agricole che aiutino a sviluppare un approvvigionamento sostenibile e di alta qualità delle materie prime - ha sottolineato Massimo Estrinelli, Managing Director Italy & Greece Meals Mondelēz International, storico azionista di Fattorie Osellainsieme all’omonima famiglia. “Perché ciò avvenga, lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori e ci impegniamo a sostenere un processo continuo di miglioramento in grado di garantire alti standard di qualità, così come la sicurezza e il benessere degli animali.

Il benessere degli animali è parte della nostra strategia aziendale, the Call for Well-being, che ha come obiettivo ultimo quello di salvaguardare il benessere delle persone e del pianeta”, ha concluso Massimo Estrinelli.

Per Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte: "Questo delle Fattorie Osella è un progetto importante. Parliamo di un’azienda radicata sul territorio piemontese, che usa per i suoi prodotti latte piemontese e che ora fa un altro passo avanti sul piano del benessere animale. Incentivare il benessere animale nella aziende fornitrici, premiando comportamenti virtuosi con una maggiore remunerazione del latte, significa non solo porre una giusta attenzione agli animali che danno la materia prima, ma anche considerare nella giusta luce l’intera filiera, andando incontro alle nuove sensibilità che si sono sviluppate nell’opinione pubblica. È un tratto di modernità che valorizza un’azienda e il suo marchio".

Per Elisa Bianco, responsabile del Settore Alimentare di CIWF- Compassion in World Farming:

“La valutazione e il continuo miglioramento del benessere delle vacche da latte sono aspetti estremamente importanti nei sistemi produttivi attuali, soprattutto considerando che questi animali non sono protetti da nessuna legislazione specifica. In questo quadro, apprezziamo particolarmente l’impegno di Fattorie Osella, che ha lavorato a stretto contatto con i propri allevatori, con istituti di ricerca e con noi per monitorare attivamente gli indicatori di benessere animale e mettere in pratica un programma di valutazione del benessere fisico e psicologico di tutte le loro vacche.

Siamo lieti di questo inizio e di poter continuare a collaborare con Fattorie Osella lungo questo percorso migliorando costantemente insieme il benessere delle loro vacche”.

Nell’occasione sono stati premiati i titolari delle 38 aziende agricole conferenti, che hanno brillantemente superato gli Audit per quanto riguarda la valutazione oggettiva delle condizioni delle mucche, delle strutture (stalla, ripari, etc.), delle attrezzature e del management, secondo quanto previsto dal Protocollo CReNBA.

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